PIANA D'UGNI TRA STORIA E
LEGGENDA |
La Piana d'Ugni, (Piana Martino per gli
abitanti di Palombaro), una località situata alle pendici della Maiella
orientale in territorio di Pennapiedimonte (Chieti) ai confini con il Comune
di Palombaro, ha sempre suscitato un fascino per gli abitanti del luogo e
anche per tutti i visitatori. Attualmente, nella parte nord-ovest, la larghezza
del pianoro si è molto ridotta a causa del disgregamento naturale del
conglomerato roccioso, ma fino a cinquanta anni fa era largo decine e decine
di metri. C'era addirittura un piccolo bosco. Molto probabilmente, anche se mancano fonti storiche, su questo pianoro è esistito un villaggio preistorico. |
È
certo, comunque, che ai tempi degli antichi Romani esistesse un villaggio di
nome Ugni (dal latino omnium, cioè di tutti): villaggio che rimase
in piedi fino al 1300 -1400, quando fu abbandonato. Gli abitanti si trasferirono
al di là del torrente Avello, nel territorio dell'antica Pinna, oggi
Pennapiedimonte. Circa i motivi dell'abbandono le ipotesti sono discordanti. C'è chi sostiene per la mancanza di fortificazioni durante le incastellazioni e per franamenti (Domenico Di Marco nei Sette Poemetti leggendari), chi a causa della pestilenza del 1348 (Prof. Vincenzo Aquilante nella monografia Palombaro) e infine, secondo la leggenda, perché invasa da formiche giganti. |
Alcuni
ritrovamenti passati ci danno, comunque, la certezza dell'esistenza in età
remota del villaggio (fibule, punte di lance, tombe). Ancora oggi tra i cumuli
di pietre, accatastate ai margini dei terreni coltivati, ora incolti, è
possibile trovare un'infinità di frammenti di tegole di varie epoche o pietre squadrate usate
per le costruzioni. |
Alla
fine del 1800 un abitante del luogo trovò un fermaglio d'oro con incisione.
Portato in visione al segretario comunale di allora del monile si perse ogni
traccia. Sempre nelle immediate vicinanze del pianoro, durane l'aratura, all'interno
di una tomba fu rinvenuta una statuetta bronzea raffigurante un guerriero con
una clava. |